...c'è un bel film, si chiama “Mio Fratello è figlio unico”.

Siamo a Latina negli anni 70, ci sono due fratelli, Maenrico ed Accio: il primo passa dall’allegria di una gioventù bella e impertinente alla cupezza della lotta armata, il secondo dalle rigidità concettual-comportamentali del seminario e di una sezione del Msi alla leggerezza autoironica che coincide con l’approdo in un circolo maoista.

Facile il rimando alla Meglio Gioventù, stessa messa in scena narrativa, l’evoluzione di due fratelli e del loro rapporto come metafora delle cortocircuitazioni di un’Italia che è un groviglio di nemesi che fanno stringere il cuore per slancio ingenuo, ricerca costante di significati individuali e sociali, ma anche di una politica idiosincratica rispetto ai vissuti sociali.