martedì 20 febbraio 2007

Blog e politica, considerazioni.

Facciamo un piccolo resoconto dell’incontro di ieri. Partiamo dalla ricerca di Giuseppe A. Veltri utilizzando la sintesi e l’analisi che ha fatto Zambardino ( www.zambardino.blogautore.repubblica.it) su suo blog:

Chi sono. per il 71% sono uomini, il 29% donne.
I blogger tendono a visitare gli stessi blog ed occasionalmente a visitarne di nuovi. Prediligono, nella ricerca del nuovo, le segnalazioni di altri blogger e usano poco gli aggregatori.
E’ ovvio ma non ancora compreso dal “grande pubblico” il dato delle “segnalazioni”: il blogger condivide una conoscenza e un “modo” di conviderla con i suoi “pari”, vive nella blogosfera. Quindi tra la segnalazione di un giornalista e quella di un suo “collega” è verosimile che assuma come più “fidata” la seconda
Politica e blogging. Sono molti di più quelli che leggono di politica (62% del totale del campione) che coloro che scrivono di politica (il 26%). I blogger si raggruppano secondo aggregazioni politicamente affini, è raro che si consultino blog politicamente distanti. Lo fanno un po’ più i blogger di destra che quelli di sinistra. Il blog serve per fare politica militante? Poco: più che altro serve per informarsi e formarsi una propria opinione a distanza dai media tradizionali e dai partiti.
In realtà i blogger più che di sinistra o destra si divididono tra quelli che si occupano di politica e quelli che non la fanno in modo attivo (la grande maggioranza). Coloro che scrivono di politica, pur risconoscendosi in certe aree di appartenza, tendono ad accentuare sempre ed in ogni caso la posizione personale, la propria lettura degli eventi. E’ uno strumento per protagonisti più che per militanti di partito.

La credibilità della politica nella blogosfera.
Il 47% considera i blog come una fonte complementare rispetto ai media “mainstream”. Segue poi un 29% di blogger che considera la politica attinta dai blog come indipensabile, e il 2% dice che è quella la fonte principale di informazione. Insomma la blogosfera è una “fonte” credibile, complementare per i più, e alcuni blogger sono guardati con attenzione in quanto commentatori ed analisti delle notizie che vengono da giornali e tv.
Vale quanto detto per lo scambio di conoscenza. Il questionario tralascia la critica dei media che in quasi tutti i blogger è forte.

Politica e new media.
Il blogger giudica meglio i politici che usano i blog in modo serio e non vetrinistico per comunicare con il loro elettorato, apprezzano cioè quelli che si sporcano le mani con l’interazione, che rispondono e si mettono alla pari con i cittadini. Vanno bene le chat con qualche resistenza, vanno bene le relazioni in tempo reale. Che i blog possano servire a raccogliere fondi per la politica, questo non lo credono.
E’ la nostra variante paese: da noi il fund raising, che ha avuto grandi tradizioni (le sottoscrizioni annnuali del PCI, ad esempio), è deperito in modo profondo negli ultimi venti anni. Rispetto ai costi della politica l’opinione pubblica nutre i suoi più fieri dubbi e i blog ne sono un punto di espressione molto consapevole. Ma qui viene una contraddizione: è come se i blog non vedessero se stessi in questa battaglia. Non ci credono. Citano a mani bassi Howard Dean e la sua esperienza di tre anni fa, ma poi aderiscono poco all’iniziativa. Con robuste eccezioni: la campagna di Ivan Scalfarotto per le primarie del centro sinistra.

In generale - scrive Veltri - l’utilizzo di internet da parte dei partiti politici per consultare i propri elettori e simpatizzanti riceve un alto gradimento nella blogosfera italiana , proponendosi come una chiara richiesta di maggiore interazione attraverso le nuove tecnologie informatiche on line
Lo fanno davvero? Specifichiamo, altrimenti poi scrivono incazzati: non si ricordano campagne e iniziative politiche che abbiamo “bucato” nell’attenzione generale imponendosi come iniziative on line dei partiti. Eccezioni: alcune inziative radicali, tra tutte “il partito telematico” e le elezioni interne che portarono, tra gli altri, all’attenzione del paese un personaggio come Luca Coscioni.

Chi è che ci crede di più al ruolo dei blog in politica? I blogger di centro-sinistra e di sinistra. Quelli di destra (a proposito, è Dada la piattaforma blog in cui sono più numerosi) ci credono molto meno.
E anche questo è un dato coerente con l’esperienza quotidiana.

Ora, magari, vi aspettereste una nostra opinione in merito. Il fatto è che ci stiamo pensando. Pensando da tanto. Questo nostro cogitare, partendo dall’esaltazione per www.sonouncoglione.splinder.com, passando per la fatica che ci è costata l’aggiornare i nostri blog, non si è ancora concluso, come è giusto che non lo sia su un fenomeno in continuo movimento.

Non vogliamo essere né blog-scettici né blog-entusiasti.

Non vogliamo assumere posizioni banalmente ideologiche. Ma capire Il mezzo, con tutto ciò che ne consegue. Perché un mezzo sottende sempre una logica un linguaggio, un target, uno scopo.

Continuiamo a pensarci tenendo (anche questo) nuovo blog, perché siamo convinti di poter comprendere meglio tutto questo, solo standoci dentro.

L’incontro di ieri l’abbiamo organizzato anche per questo.

Nessun commento: